mercoledì 19 ottobre 2011

Giuggiole,cotogne, uva...

Buongiorno amici! rieccoci al nostro appuntamento settimanale!
Oggi  il forno solare usiamolo per scaldare le vivande cucinate la sera prima o per scongelare carne, pesce o quello che ci pare. Perchè ho scovato una ricetta antica...tanto antica da esser diventata un detto popolare! E, dato che, facendo un giro tra gli alberti della campagna , ho trovato tutti gli ingredienti che mi occorrevano, ho deciso di dedicargli uno spazio su questo blog! Chi di voi non è mai andato in ....Brodo di Giuggiole?!?



Ringrazio il mio papà, ricercatore instancabile di chicche e particolarità botaniche e culinarie, che qualche giorno fa, come una allegra sfida, mi ha messo davanti questa ricetta! Ah si? Sfida accettata!! Le giuggiole le ha fornite il suo generosissimo albero, le cotogne e l'uva i miei ! Ho passato così il mio sabato pomeriggio di metà ottobre. ..con un risultato unico...una sinfonia di profumi, borbottii e sapori che dicevano una cosa sola...Autunno!


Ecco cosa ci occorre per il...

Brodo di Giuggiole 


  • 1 kg di giuggiole ben lavate
  • 1 kg di zucchero
  • due mele cotogne
  • 2 grappoli di uva Zibibbo ( in mancanza usate altra uva dolce)
  • 2 bicchieri di vino bianco
  • la scorza grattuggiata di 1 limone 
  • Acqua q.b.

Una volta procurati gli ingredienti, assumete lo spirito di una persona che cucina un pezzo di cultura, non solo un semplice, delizioso sciroppo! Fatto? benissimo! 
L'uva Zibibbo l'ho cercata ma non l'ho trovata...allora ho optato per gli ultimi grappoli di uva fragola della mia vigna! Ci stavano benissimo!
Sicuramente con una parabola per cottura solare si riuscirà a preparare anche questa ricetta...ma io per ora non sono così organizzata...


Lavate le giuggiole e l'uva accuratamente, ponetele in una pentola capiente e ricopritele d'acqua, unite lo zucchero e mettete a cuocere a fiamma dolce per 40 minuti circa.



Intanto sbucciate le mele cotogne e tagliatele a fettine sottili, che metterete in pentola a fine della prima cottura.



Unite ora il vino bianco e alzate la fiamma per far evaporare il vino. Tenete sul fuoco ancora per circa 30-40 minuti ( finchè il composto non inizia a gelificare).


Spegnete la fiamma, unite la scorza di limone. Passate il tutto al setaccio e invasate a caldo!


Setacciamo...
pronto da metter nei vasi...


Un corroborante e dolce concentrato per ricordarvi delle tiepide giornate autunnali...per coccolarvi durante l'inverno! 
...vasi  riciclati!

Ottima da sorseggiare dopo il pasto, per dolcificare il latte, per accompagnare delle fette biscottate o per dolci e crostate! E per ricordarvi degli alberi che donano fino alla fine i loro generosi frutti!

Uva superstite

Cotogne trionfali

Giuggiolo

2 commenti:

  1. ma dai, e quindi alla fine il brodo di giuggiole non è un vero brodo?? (sono proprio ignorante fino al midollo :)) bellissima come ricetta!

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  2. Veramente interessante questa ricetta! Pensare che di giuggiole ero stra-piena... però mi mancavano sia l'uva che le cotogne! Me la segno per l'anno prossimo, deve essere un gusto veramente particolare!

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